Un’incidenza di 40 nuovi casi ogni 100 mila abitanti. Numeri evidenti che sono andati in crescendo negli ultimi 20 anni, ma che fortunatamente hanno fatto registrare un -20% negli ultimi 7 anni (un caso unico nel panorama sanitario italiano). Fortunatamente anche la sopravvivenza è aumentata. Il merito di questi segni positivi è dei programmi di screening, delle tecnologie messe in campo per una diagnosi precoce come la colonscopia virtuale e dell’evoluzione delle terapie.
Tumore del colon-retto, cos’è
l tumore del colon è localizzato nella parte di intestino definita anche intestino crasso, mentre il tumore al retto si sviluppa nell’ultimo tratto intestinale. Circa l’80% dei tumori del colon-retto si sviluppa a partire da formazioni preesistenti, i cosiddetti polipi, piccole escrescenze, inizialmente benigne, che possono diventare maligne nell’arco di 7-15 anni. I fattori di rischio più importanti sono legati a età (prevalentemente 60+), dieta (alimentazione ricca di grassi animali, carni rosse, insaccati e povera di fibre), obesità, fumo, vita sedentaria e alcol aumentano il rischio, fattori genetici.
Il tumore del colon-retto ha origine quasi sempre da polipi adenomatosi, tumori benigni dovuti al proliferare delle cellule della mucosa intestinale, che impiegano mediamente tra i 7 e i 15 anni per trasformarsi in forme maligne. È in questa finestra temporale che lo screening diventa decisivo.
Il test di screening principale attualmente in uso in Italia è la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Tumore del colon-retto, sintomi
Il tumore al colon-retto, allo stato iniziale, non presenta sintomi. Il fatto che possa non causare disturbi rende evidentemente decisiva la prevenzione attraverso periodici esami di controllo. Così come un esame di controllo è fortemente raccomandato in caso di presenza di sangue nelle feci, perdita di peso senza causa apparente, dolore o gonfiore addominale, dolore o prurito anale, meteorismo e stanchezza. È evidentemente che questi sintomi possano essere associate anche ad a molte altre malattie intestinali, ma il perdurare degli stessi impone la consulenza specialistica o un’indagine clinica più approfondita.
Colon tac virtuale, un passo in avanti meno invasivo
L’impiego della colonscopia virtuale, vale a dire una TC in grado di fornire una visualizzazione tridimensionale della parete interna dell’intestino, promette dei vantaggi sia rispetto al test del sangue occulto nelle feci, dal momento che è molto più accurata e consentirebbe di anticipare la diagnosi, sia rispetto a colonscopia e rettoscopia. La sua natura meno invasiva aumenta il grado di accettazione da parte del paziente e risulta anche meno doloroso.
Colonscopia virtuale: Un’Analisi Approfondita
La colon-TC o colonscopia virtuale, alternativa alla colonscopia tradizionale, utilizza speciali apparecchiature a raggi X per esaminare il colon alla ricerca di tumori e escrescenze chiamate polipi. La colonscopia TC utilizza la scansione TC a bassa dose per ottenere una vista interna che altrimenti verrebbe ottenuta solo con una procedura più invasiva in cui un endoscopio viene inserito nel retto e introdotto attraverso tutto l’intestino.
La colonscopia virtuale è una tecnica diagnostica relativamente giovane, che si propone come valida alternativa all’esame colonscopico tradizionale, sicuramente più invasiva e dolorosa. Nata nel 1994, la colonscopia virtuale permette di studiare le pareti interne del colon in maniera non invasiva, risparmiando al paziente i fastidi e gli imbarazzi legati alla procedura tradizionale. Rispetto alla colonscopia classica non è necessario l’utilizzo di sedativi e antidolorifici, dura meno, il ritorno alle attività quotidiane è immediato. Resta, come unica prescrizione, l’accurata preparazione in termini di dieta e ausilio di appositi lassativi.
La sensibilità, la specificità e la nitidezza delle immagini restituite sono in netto e costante miglioramento, anche grazie a tecnologie avanzate come la Tac Total Body 256 Slice dello Studio Radiologico Viterbo e al programma di endoscopia virtuale. Il medico radiologo, a seguito dell’esame, può effettuare una navigazione virtuale all’interno dell’intestino, può osservare la superficie mucosa, può individuare le irregolarità come polipi e tumori.
Colon tac come si fa
La tac virtuale al colon consente di individuare polipi o tumori del grosso intestino nelle fasi più iniziali, prima che possano espandersi. L’esame inoltre non è operatore dipendente e se effettuato in condizioni ottimali ha potere diagnostico simile a quello della colonscopia ottica classica. L’American Cancer Society (ACS) raccomanda che le donne e gli uomini siano sottoposti a screening per il cancro del colon o i polipi a partire dall’età di 45 anni. Come parte della sua raccomandazione, l’ACS suggerisce la tac coloscopica virtuale come opzione ogni cinque anni.