Mammografia a Tomosintesi:
è importante che le nostre pazienti ne potessero beneficiare fin da subito.
La mammografia a tomosintesi rappresenta, infatti, un passo avanti, se comparata alla Mammografia Digitale 2D, nei casi in cui la sovrapposizione volumetrica delle immagini acquisite con la Mammografia tradizionale (2D) ci impedisce di identificare certi tipi di cancri (specialmente nei seni densi) o crea dei falsi positivi.
Nell’acquisizione con Tomosintesi, a livelli di dose comparabili a quelli di una mammografia digitale, si ottengono immagini della mammella a diverse angolazioni e poi un software di elaborazione la ricostruisce sezionandola in n° di fette dello spessore di 1 mm.
La rivoluzione di questa tecnica è la possibilità di studiare la mammella anche nella terza dimensione (la profondità), evitando la sovrapposizione delle strutture; infatti spesso molti tumori si “nascondono” dietro il normale tessuto ghiandolare e diventano visibili solo quando raggiungono dimensioni decisamente maggiori.
Anche in letteratura, già in questi primi studi, è certo ormai, che la Tomosintesi consente di scoprire almeno il 30% di tumori in più, in fase precoce.
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